La
parola "futuro"
fa sempre paura, soprattutto se riguarda
le
scelte di ragazzi di terza media magari non del
tutto consapevoli
di
quanto
la scelta dell’indirizzo
scuolastico
inciderà sul loro futuro. Infatti la scuola superiore che si
sceglie può indirizzare direttamente al lavoro o all'Università,
per continuare a studiare. I ragazzi di terza media spesso
non hanno sufficienti elementi né una volontà forte per portare
avanti la propria idea.
Non
è raro trovare ragazzi obbligati dai propri genitori a frequentare
determinati Istituti senza avere le competenze per farvi parte.
In
base ai
dati emersi dalla recente preiscrizione, conclusasi il 31 gennaio
scorso,
sono i licei a registrare un incremento del numero di iscrizioni,
fatto sicuramente positivo, che manifesta la voglia da parte dei
ragazzi, di iscriversi all'Università.
Un
altro fenomeno da registrare, apparentemente in controtendenza,
è quello dell'iscrizione alle scuole di provincia che negli ultimi
anni sembrano voler
sfidare le grandi scuole dei capoluoghi.
Ma
quali sono le differenze tra queste due realtà?
A
favore delle scuole dei
piccoli centri
vi è un fattore di vicinanza: i ragazzi infatti, ma soprattutto i
genitori, sono più tranquilli nel
conoscere
il percoso preciso e i mezzi di trasporto di cui usufruire per
arrivare a scuola: una
sorta di controllo possibile in un
territorio conosciuto.
Un’altra
peculiarità importante è di
una scuola di provincia è
la maggiore familiarità
tra i professori e gli studenti, e questo può comportare una
maggiore iscrizione. Inoltre,
poiché il numero di studenti è minore vi è una conoscenza maggiore
tra i ragazzi, che
determina
un ambiente sereno e favorevole allo studio.
Ecco
la testimonianza di un’alunna del Liceo
scientifico dell’IIS
“Margherita Hack” di Baronissi, della
classe 4B: << Ho deciso di non iscrivermi in una scuola di
città come Salerno, in quanto l’esperienza
di mio fratello in una scuola di provincia è
stata positiva
e, conoscendo già
l’ambiente scolastico, ho deciso di seguire le sue orme. Un altro
fattore determinante che ha condizionato la mia scelta è stata
sicuramente la vicinanza da casa, che mi permette di raggiungere la
scuola molto facilmente, a volte anche a piedi>>.
Ecco
quindi un altro aspetto fondamentale: il passaparola. Se una scuola
funziona, che sia di città o di provincia sono gli studenti nella
loro vita di tutti i giorni i testimonial più efficaci di qualunque
Open day. E un ambiente piccolo può innescare dinamiche virtuose
come il lavoro in equipe, l’attenzione
per i più deboli, e, perché no, forme di vigilanza sull’operato
personale e su quello del team.