venerdì 15 febbraio 2019

E' DALLE DONNE CHE NASCE IL MONDO!!

Una Giornata della Memoria al femminile, una donna Premio Nobel racconta la realtà dei profughi, un dossier sulle scienziate dalle cui intuizioni sono partite le sensazionali scoperte.

Lo sguardo delle donne tra shoah scienza e sensibilità per i drammi del nostro tempo.



 Siamo sempre stati abituati ad un mondo che privilegia il genere maschile e solo negli ultimi decenni la comunità mondiale ha cominciato a considerare i pareri e il mondo femminile in sé. Da sempre ci sono state donne desiderose di usufruire dei propri diritti umani, alcune hanno lottato, in silenzio, senza notorietà, per poi vedere il proprio lavoro associato alle firme dei colleghi dell’altro sesso. È importante sapere però che esistono donne che in alcuni campi hanno fatto la storia, più degli uomini stessi. Nell'ultima settimana i media hanno portato alla luce esperienze e fatti ralativi alle donne. La prima è Malala, ragazza pachistana che a 15 venne sparata dai talebani solo per aver sostenuto il diritto delle donne all'istruzione. Una volta guarita, nel 2014 viene insignita del premio Nobel per la pace. Oggi, 21enne, studia ad Oxford economia, filosofia e politica ed ora pubblica un secondo libro, volto ad incoraggiare le ragazze a combattere contro gli stereotipi maschilisti soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Il libro vuole anche informare noi occidentali sulla vita dei profughi, uomini e donne, intere comunità con la particolare identità di vivere fuori dalla propria terra, in gruppo, mai integrati nei nuovi territori, capaci di conservare le proprie tradizioni, isole culturali differenti ritagliate, con precarietà e dignità, in terra straniera. Dai giorni nostri però andiamo agli anni ’90, entrando nel mondo della scienza. Infatti, soprattutto in questo campo, il merito delle donne per varie scoperte, è stato usurpato da uomini. È il caso, ad esempio, di Harriet Brooks che scoprì la natura gassosa del radon e illustrò questa scoperta in un articolo firmato con il suo supervisore il quale, pochi mesi dopo, pubblicò un altro articolo, uguale, dal quale il nome della Brooks era scomparso e con il quale guadagnò il premio Nobel nel 1908. Era molto difficile per le donne muoversi nell'ambito scientifico, anche perché non era concesso loro l'ingresso ai laboratori. Anche Lise Meitner, che ipotizzò la scissione dell'atomo, fu costretta a lavorare ai suoi progetti in uno scantinato. Ida Noddack, la quale dimostrò la possibile fissione atomica, usufruiva dei laboratori in veste di accompagnatrice del marito. Queste sono solo alcune delle donne che hanno cambiato il mondo scientifico, ma di molte altre non si conoscono i nomi e i volti, perché totalmente oscurate dagli uomini a loro vicini. Ancora donne a raccontare quest’anno la Shoah in occasione della Giornata della Memoria. Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta al genocidio degli ebrei, scrive una lettera dedicata ai giovani, in cui dice che “un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani" affermando l'importanza della memoria a tutela della democrazia. Le donne citate sono solo alcune delle grandi rivoluzionatrici della storia, coloro che ci hanno condotto dove siamo ora, rifiutandosi di obbedire, richiedendo i propri diritti e lottando per un domani migliore per le proprie figlie.


 Federica Concilio e Giulia Truda

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