venerdì 1 febbraio 2019

E’ DAVVERO EFFICACE L’E-DEMOCRACY? di Giulia Pia Truda


La diffusione dei social network a tutti i livelli ha coinvolto anche la sfera politica, che utilizza il web ormai come canale preferenziale.
Uno dei mezzi più utilizzati per l’estensione del pensiero politico è la “Democrazia Digitale” meglio conosciuta come “e-democracy”. Essa è una forma di democrazia diretta (termine finora utilizzato quasi esclusivamente per i referendum), che si avvale delle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle consultazioni popolari o nella partecipazione politica.
Ma quali sono i problemi che comporta questa nuova forma di diffusione politica?
Molti sono i punti deboli dell’e-democracy.
Essa utilizza uno spazio virtuale, che permette certo l’abbattimento dei limiti geografici. Tuttavia ciò avviene rendendo superfluo il contatto diretto, quella relazione fatta di scambio in tempo reale, limitando forse qualitativamente il dibattito.
Non si può negare che il confronto via social permette una maggiore diffusione e una partecipazione superiore in termini numerici, ma la qualità e la dignità di questa partecipazione sono garantite?
Un'altra conseguenza delle trasformazioni socio-politiche in atto è la modificata funzione degli intermediari, quali sono stati per lungo tempo i giornalisti della carta stampa e della televisione. Costoro, non solo informavano, ma davano anche indicazioni su come interpretare le informazioni ricevute. Ad oggi sta subentrando un rapporto sempre più diretto tra politici ed elettori, reso possibile attraverso le nuove tecnologie di informazione e specialmente i social network. C’è da chiedersi però in modo critico e consapevole se essi non ci offrano in realtà un’illusione di democrazia, facendoci credere che la essa possa esercitarsi solo nella possibilità di interagire con un post di poche righe.
La questione resta aperta. E’ certo però che, in questo intricato labirinto pieno di trappole rappresentato dal connubio tra politica e social, solo un’informazione libera e consapevole che preceda e accompagni lo scambio madiatico si presenta come antidoto alla banalizzazione del confronto e all’appiattimento della propria visione della realtà


Giulia Pia Truda IVB

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