venerdì 5 aprile 2019

Mi informo per...

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Mi informo per capire il mondo
Mi informo per poter difendermi
Mi informo per fare chiarezza
Mi informo per trovare un posto nel mondo
Mi informo per non seguire la massa
Mi informo per poter avere un futuro
Mi informo per poter essere consapevole delle mie scelte
      
Alessia Tortorella, Giampaolo Sbozza

venerdì 8 marzo 2019

LE TRAPPOLE DEL WEB


Ecco un elenco delle trappole che l'uso incontrollato del web riserva a bambini e adolescenti.
CYBERBULLISMO: il cyberbullismo offende e ferisce attraverso messaggi, azioni rivolte sul web. Il cyberbullismo inizia anche da una semplice foto inviata a una persona di fiducia, ma che poi nel tempo te la ritrovi sui social con diversi messaggi da persone sconosciute.
SEXTING: si chiama 'Sexting' l'invio di immagini "spinte" tramite computer e telefonini. Può trattarsi di una manifestazione di fiducia o qualcosa che ti fa sentire più grande, ma può portare a conseguenze più gravi e difficili da gestire in quanto ciò che sarà pubblicato online non potrà essere sotto il tuo controllo.
ADESCAMENTO ONLINE: ci sono adulti, purtroppo, che usano internet per conoscere ragazzi o ragazze, mentire, conquistare la loro fiducia, e sfruttare la situazione nei modi peggiori.
PRIVACY: la privacy è la sicurezza delle informazioni personali. Molto spesso può succedere che, anche se involontariamente, si possono diffondere a tutti le tue informazioni personali che di conseguenza, non possono più essere sotto il tuo controllo.
GIOCHI ONLINE: il gioco online può portare alla rivelazione dei dati personali con varie finalità disoneste. Ci sono degli esperti dell'informatica, ovvero gli hackers che possono usare questo talento in modo nocivo violando gli accounts, prendendone il possesso.
PEDOPORNOGRAFIA: La pedopornografia online è un reato  che consiste nel produrre, divulgare, diffondere e pubblicizzare, anche per via telematica, immagini o video ritraenti persone minorenni coinvolte in comportamenti sessualmente espliciti, concrete o simulate o qualsiasi rappresentazione degli organi sessuali a fini soprattutto sessuali.
GIOCO D'AZZARDO: l'utilizzo della rete può causare dipendenza. I giochi d'azzardo online (vietati ai minori) sono un esempio di una dipendenza patologica. Esistono molti giochi di carte e enigmistica in cui ci sono vere transizioni di denaro che possono essere prelevate tramite carte di credito o addebbito telefonico.

SAFER INTERNET CENTRE GENERAZIONI CONNESSE di Riccardo Spadafora e Mario Vietri

Spesso si tende a fare un uso improprio della rete ed è qui che entra in gioco  il "Safer Internet Centre", in Italia Generazioni Connesse. Si tratta di un progetto finanziato dall'Unione Europea che ha come obiettivo quello di educare e sensibilizzare all'uso positivo e consapevole di Internet, dei nuovi media e delle tecnologie.                                                                              Tra le diverse azioni previste dal progetto vi sono :
 Una campagna di comunicazione e sensibilizzazione ad ampio raggio, attraverso l’utilizzo di canali media tradizionali, media online e social media
Il coinvolgimento diretto dei giovani nella creazione di piccole redazioni giornalistiche per raccontare il mondo del Web dal loro punto di vista.
Attività di informazione e sensibilizzazione realizzate dalla Polizia di Stato, insieme ad una compagnia teatrale, visiteranno le scuole italiane approfondendo i temi della sicurezza in rete con l’aiuto dell’arte teatrale.
Il rafforzamento della Helpline di Telefono Azzurro,un servizio in grado di fornire supporto, in particolare a bambini, adolescenti e genitori.
Il progetto è coordinato dal MIUR, in partenariato col Ministero dell’Interno-Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Università degli Studi di Firenze, Università degli studi di Roma “La Sapienza.
MARIO VIETRI E RICCARDO SPADAFORA 4B

IL CYBERBULLISMO E IL BULLISMO



Bullismo e cyberbullismo si differenziano in particolare nella dimensione contestuale: nel cyberbullismo gli attacchi non si limitano esclusivamente al contesto scolastico, ma la vittima può ricevere messaggi o e-mail dovunque si trovi, e questo rende la sua posizione molto più difficile da gestire e tollerare.
Nel bullismo digitale la responsabilità può essere condivisa anche da chi visiona un video, un’immagine e decide di inoltrarla ad altri, il gruppo, quindi, acquisisce un ruolo, un’importanza, una responsabilità diversa, e – in particolare – la portata del gesto aggressivo assume una gravità spesso superiore, con conseguenze estremamente gravi.
Scopriamo in dettaglio le differenze tra le due forme di bullismo, secondo le indicazioni tratte dal sito del MIUR.


Cosa differenzia il bullismo dal cyberbullismo?

Bullismo
Cyberbullismo

Sono coinvolti solo gli studenti della classe 
e/o dell'Istituto

Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo
generalmente solo chi ha un carattere forte, capace di imporre il proprio potere, può diventare un bullo

chiunque, anche chi e vittima nella vita reale, può diventare cyberbullo
i bulli sono studenti, compagni di classe o di Istituto, conosciuti dalla vittima
i cyberbulli possono essere anonimi e sollecitare la partecipazione di altri "amici" anonimi, in modo che la persona non sappia con chi sta interagendo

le azioni di bullismo vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenute, sono circoscritte ad un determinato ambiente
il materiale utilizzato per azioni di cyberbullismo può essere diffuso in tutto il mondo

le azioni di bullismo avvengono durante l'orario scolastico o nel tragitto casa-scuola, scuola-casa

le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24
le dinamiche scolastiche o del gruppo classe limitano le azioni aggressive


i cyberbulli hanno ampia libertà nel poter fare online ciò che non potrebbero fare nella vita reale
bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali attraverso il contatto diretto con la vittima
percezione di invisibilità da parte del cyberbullo attraverso azioni che si celano dietro la tecnologia

reazioni evidenti da parte della vittima e visibili nell'atto dell'azione di bullismo
assenza di reazioni visibili da parte della vittima che non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni

tendenza a sottrarsi da responsabilità portando su un piano scherzoso le azioni di violenza
sdoppiamento della personalità: le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al "profilo utente" creato

Patrizio De Luca

CYBER BULLO: VITTIMA O CARNEFICE? Di Francesca Viscolo e Giulia Pia Truda


L’ autore degli atti di cyber bullismo ha come caratteristica distintiva l’aggressività nei confronti dei coetanei e nello specifico di minorenni. Ciò non toglie che il bullo abbia atteggiamenti aggressivi anche nei confronti delle persone adulte tra cui genitori e insegnanti. Il cyber bullo è colui che agisce nel ‘’buio’’ quindi un soggetto che nella vita reale può sembrare innocuo, ma che dietro lo schermo del computer perde tutti i propri freni inibitori e si lascia andare a comportamenti bullizzanti che al di fuori della realtà telematica non ha il coraggio di compiere. Dietro la maschera da leader, si nasconde spesso una profonda insicurezza e fragilità. Il cyber bullo spesso non sa dare una spiegazione al suo comportamento, la vittima presa di mira potrebbe personificare quelle caratteristiche di fragilità e debolezza che il bullo non vuole riconoscere. Psicologicamente il cyber bullo riesce a dissociarsi dall’ effetto che provocano le sue azioni in quanto non avendo di fronte la propria vittima, non si rende conto della gravità del danno inflitto. In altre parole non ha la percezione del dolore reale provato dalla sua vittima. Lo studioso norvegese Dan Olweus, ha individuato anche la figura del bullo/vittima, un soggetto che è contemporaneamente vittima e carnefice. In generale i bulli/vittime sono coloro che vengono riconosciuti dai compagni come quelli che al tempo stesso fanno e ricevono prepotenze.

venerdì 22 febbraio 2019

INCREMENTO DI ISCRIZIONI NELLE SCUOLE DI PROVINCIA di Giulia Pia Truda e Federica Concilio


La parola "futuro" fa sempre paura, soprattutto se riguarda le scelte di ragazzi di terza media magari non del tutto consapevoli di quanto la scelta dell’indirizzo scuolastico inciderà sul loro futuro. Infatti la scuola superiore che si sceglie può indirizzare direttamente al lavoro o all'Università, per continuare a studiare. I ragazzi di terza media spesso non hanno sufficienti elementi né una volontà forte per portare avanti la propria idea. Non è raro trovare ragazzi obbligati dai propri genitori a frequentare determinati Istituti senza avere le competenze per farvi parte.
In base ai dati emersi dalla recente preiscrizione, conclusasi il 31 gennaio scorso, sono i licei a registrare un incremento del numero di iscrizioni, fatto sicuramente positivo, che manifesta la voglia da parte dei ragazzi, di iscriversi all'Università.
Un altro fenomeno da registrare, apparentemente in controtendenza, è quello dell'iscrizione alle scuole di provincia che negli ultimi anni sembrano voler sfidare le grandi scuole dei capoluoghi.
Ma quali sono le differenze tra queste due realtà?
A favore delle scuole dei piccoli centri vi è un fattore di vicinanza: i ragazzi infatti, ma soprattutto i genitori, sono più tranquilli nel conoscere il percoso preciso e i mezzi di trasporto di cui usufruire per arrivare a scuola: una sorta di controllo possibile in un territorio conosciuto.
Un’altra peculiarità importante è di una scuola di provincia è la maggiore familiarità tra i professori e gli studenti, e questo può comportare una maggiore iscrizione. Inoltre, poiché il numero di studenti è minore vi è una conoscenza maggiore tra i ragazzi, che determina un ambiente sereno e favorevole allo studio.
Ecco la testimonianza di un’alunna del Liceo scientifico dell’IIS “Margherita Hack” di Baronissi, della classe 4B: << Ho deciso di non iscrivermi in una scuola di città come Salerno, in quanto l’esperienza di mio fratello in una scuola di provincia è stata positiva e, conoscendo già l’ambiente scolastico, ho deciso di seguire le sue orme. Un altro fattore determinante che ha condizionato la mia scelta è stata sicuramente la vicinanza da casa, che mi permette di raggiungere la scuola molto facilmente, a volte anche a piedi>>.
Ecco quindi un altro aspetto fondamentale: il passaparola. Se una scuola funziona, che sia di città o di provincia sono gli studenti nella loro vita di tutti i giorni i testimonial più efficaci di qualunque Open day. E un ambiente piccolo può innescare dinamiche virtuose come il lavoro in equipe, l’attenzione per i più deboli, e, perché no, forme di vigilanza sull’operato personale e su quello del team.

NUOVE DROGHE E NUOVE FORME DI SPACCIO di Riccardo Spadafora e Mario Vietri

Questa è una nuova era anche in relazione alle modalità di assunzione e di spaccio delle droghe.
L'adolescenza si sa, è uno dei periodi più belli e spensierati della nostra vita, ma allo stesso tempo anche uno dei più difficili sia per noi che per i nostri genitori. Durante questi anni di crescita i ragazzi iniziano a vivere le prime esperienze positive e negative.
Spesso i giovani fanno uso di droghe sottovalutando il problema e pensando che far uso di queste sostanze una volta sola, tanto per provare, non avrà conseguenze; ma in realtà una volta entrati in questo tunnel è molto difficile uscirne, soprattutto perchè l'organismo si abitua all'assunzione di tali sostanze e non può più farne a meno. Ultimamente si stanno diffondendo  nuovi tipi di droghe sintetiche, un mix di stupefacenti più o meno pesanti che possono essere fumate, ingerite o iniettate e sono chiamate dai giovani “mischione”. I ragazzi non sanno nemmeno cosa stanno assumendo, per questo la soglia di percezione del rischio si è abbassata notevolmente.
La tossicodipendenza può creare dei cambiamenti nella vita sociale di una persona che è in conflitto con la famiglia e gli amici. Ma quali sono i motivi che spingono i ragazzi a far uso di droghe pur conoscendo le gravi conseguenze che comportano?
Gli adolescenti sono spinti a provare solo per adattarsi alle abituidini del gruppo e per impressionare gli amici; per questo è molto importante stare alla larga da cattive amicizie che ci conducono inevitabilmente sulla cattiva strada.
Queste sostanze possono essere facilmente a disposizione dei ragazzi a causa dello spaccio, dietro il quale c'è la macchina potentissima della "MAFIA".
Il traffico di stupefacenti  in  molti casi viene condotto dai giovani “comandati” dai clan della mafia scelti sia perché non danno nell’occhio che per il minimo rischio in caso di un fermo da parte delle forze dell’ordine.
"Il 25 settembre 1985 Ermanno Corsi ci raccontava su REPUBBLICA dei baby-spacciatori che nei quartieri spagnoli si contavano a centinaia. Nell’articolo, il vicequestore denunciava l’omertà, proprio come il questore di oggi, e si raccontava dei muschilli:
Il più delle volte si tratta di bambini che non raggiungono i dieci anni. Li chiamano “muschilli” perché sono veloci come moscherini. I poliziotti, anche quelli dei reparti speciali, non riescono ad acchiapparli. E poi, se li prendono, non possono arrestarli perché, essendo minorenni, non sono imputabili. «Il dramma è che molte volte le famiglie sono al corrente di questa attività. E invece di proibirla, la incoraggiano». I “muschilli” riescono a portare a casa alla fine di una giornata di spaccio anche centomila lire. "
 Per arginare il problema e limitare i danni, sarebbe necessario ripristinare il dialogo oggi interrotto tra genitori e figli e, soprattutto là dove anche le famiglie sono coinvolte nel fenomeno, potenziare l'efficacia dell'intervento scolastico.

MARIO VIETRI E RICCARDO SPADAFORA IVB



CITTADINO CONSAPEVOLE di Mario Vietri

Oggi è stato l'ultimo incontro del progetto 'Cittadini ai tempi del social' che ci ha permesso con l'aiuto della prof.Palmie...