venerdì 8 marzo 2019

CYBER BULLO: VITTIMA O CARNEFICE? Di Francesca Viscolo e Giulia Pia Truda


L’ autore degli atti di cyber bullismo ha come caratteristica distintiva l’aggressività nei confronti dei coetanei e nello specifico di minorenni. Ciò non toglie che il bullo abbia atteggiamenti aggressivi anche nei confronti delle persone adulte tra cui genitori e insegnanti. Il cyber bullo è colui che agisce nel ‘’buio’’ quindi un soggetto che nella vita reale può sembrare innocuo, ma che dietro lo schermo del computer perde tutti i propri freni inibitori e si lascia andare a comportamenti bullizzanti che al di fuori della realtà telematica non ha il coraggio di compiere. Dietro la maschera da leader, si nasconde spesso una profonda insicurezza e fragilità. Il cyber bullo spesso non sa dare una spiegazione al suo comportamento, la vittima presa di mira potrebbe personificare quelle caratteristiche di fragilità e debolezza che il bullo non vuole riconoscere. Psicologicamente il cyber bullo riesce a dissociarsi dall’ effetto che provocano le sue azioni in quanto non avendo di fronte la propria vittima, non si rende conto della gravità del danno inflitto. In altre parole non ha la percezione del dolore reale provato dalla sua vittima. Lo studioso norvegese Dan Olweus, ha individuato anche la figura del bullo/vittima, un soggetto che è contemporaneamente vittima e carnefice. In generale i bulli/vittime sono coloro che vengono riconosciuti dai compagni come quelli che al tempo stesso fanno e ricevono prepotenze.

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