LA COSTITUZIONE
Breve storia della carta fondamentale
Al giorno d'oggi molti sono i dubbi che abbiamo sul
nostro paese e sulla politica che ci governa, e poche sono le risposte che ci
vengono fornite, relative a questi dubbi. L'argomento che tratteremo in questo
articolo è proprio la Costituzione. Essa entra in vigore il 1° Gennaio 1948 e
con essa prende vita l'ideale di Repubblica che era coltivato dagli italiani
più formati politicamente.
Ma com'è nata la Costituzione? Di cosa si tratta in
realtà?
Per rispondere a queste domande basta tornare indietro
ad una data fondamentale che è il 2 Giugno 1946, giorno del referendum
istituzionale, in cui gli italiani sono stati chiamati a scegliere tra
Monarchia e Repubblica. Tale data viene ricordata ancora oggi poiché si ebbe
una rivoluzione per il nostro paese. Infatti per la prima volta al voto non vi
furono solo gli uomini, ma anche le donne le quali ottennero in diritto al voto
dando vita così al suffragio universale. In questo Referendum la Repubblica
vinse contro la Monarchia con il 54% dei voti, dimostrando una flebile seppur
evidente voglia di cambiamento da parte degli italiani.
Ma ora parliamo di ciò che è in realtà la Costituzione: essa
è l’insieme delle leggi fondamentali dello Stato, il suo programma, a cui tutte
le altre leggi devono conformarsi.
Il testo definitivo venne approvato dall'assemblea
costituente il 22 Dicembre 1947 e firmato il 27 dicembre da tre figure
fondamentali della storia italiana:
·
Enrico
De Nicola (Capo di Stato provvisorio);
·
Alcide De Gasperi (Presidente del Consiglio
dei Ministri);
·
Umberto Terracini (Presidente dell’Assemblea
Costituente).
Ma cosa c'era prima della Costituzione italiana e da
cosa deriva?
Per capire come nasce la Costituzione è necessario
definire il contesto storico in cui l'Italia si trovava. Arriviamo così al 1848, anno
in cui Carlo Alberto di Savoia aveva concesso lo Statuto Albertino, il quale, a
differenza della nostra Costituzione, è formato da leggi flessibili e
manipolabili. Infatti nel 1922 con l'ascesa del fascismo,
Mussolini, esponente di tale movimento, stravolge lo Statuto, eliminando poco a
poco i diritti inviolabili dei cittadini. Ritornando alla Costituzione
Italiana, possiamo considerarla come una norma superiore a tutte le altre, una
vera e propria "Super Legge". Essa infatti si presenta come un
insieme di leggi rigide (che possono essere modificate esclusivamente tramite
approvazione di leggi costituzionali come previsto dall’art, 138) e si divide
in tre sezioni:
·
Principi
Fondamentali (dal 1° al 12° articolo);
·
Diritti
e i Doveri (dal 13° al 54° articolo);
·
Ordinamento
dello Stato (dal 55° al 139° articolo).
La Carta Costituzionale in Italia è una legge
"scritta, rigida, votata, compromissoria, democratica e
programmatica". Essa è:
·
''scritta''
poiché tutte le norme, i diritti, i doveri e l'ordinamento dello Stato sono
scritti senza norme accettate e tramandate oralmente;
·
''votata''
in quanto rappresenta un patto tra rappresentanti del popolo italiano, ma
soprattutto perché è stato il popolo a votare questo documento;
·
“rigida”
perché, essendo la fonte di gerarchia del nostro diritto, tutte le disposizioni
aventi forza di legge che entrano in contrasto con la Costituzione, sono
rimosse con un procedimento disposto dalla Corte costituzionale;
·
“compromissoria”
in quanto è il frutto di una collaborazione tra tutte le forze politiche
uscenti dalla Seconda Guerra Mondiale: è il gesto finale della liberazione dal
Fascismo con un confronto aperto e democratico nonostante le posizioni di
partenza siano diametralmente opposte;
·
“democratica”
perché il concetto “sovranità popolare” trova ampio spazio, così come hanno un
ruolo di rilievo sia i sindacati che i partiti politici;
·
“programmatica”
poiché rappresenta un programma e gli obiettivi che tutte le forze politiche
devono sforzarsi di attuare, attraverso provvedimenti legislativi che non
entrino in contrasto con le disposizioni costituzionali.
Ma perché un insieme di leggi è così importante per
l'Italia e la sua comunità?
La risposta è
molto semplice ma non scontata. Infatti la Costituzione delinea l'identità
della nostra Repubblica ed ha il compito di difendere e garantire i diritti di
tutti i cittadini. Ciò è evidente anche nell' art.3 della stessa Costituzione
che dice:
"E'
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
A tal proposito si esprime anche uno dei padri
costituenti, Piero Calamandrei, in un discorso ai giovani del 1955, dicendo che
solo quando sarà raggiunto il pieno sviluppo della persona umana, dando lavoro,
scuola, e una giusta retribuzione a tutti, si potrà dire che l'identità
dell'Italia (Repubblica fondata sul lavoro) verrà rispettata.
Federica Concilio
Giulia Pia Truda
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